Una difficile tecnica per il trionfo dell'allegoria e della metafora.

L'artista pisano Scoppitto si è riproposto al pubblico con una mostra alla Galleria d'Arte Moderna di S.Severo.

Pur restando fedele all' acquarello e all'olio, l'artista giunge a noi con soggetti nuovi, atmosfere diverse, rivolgendo la sua attenzione alla tecnica della "punta d'argento".

In "Medusa" la testa mozzata, ricca di serpenti contorti, dotata di occhi fissi nell'orrore, è posta vicino a un piatto con due grossi limoni, dando vita a una natura morta assai insolita e suggestiva.

"Interno con palla", apparentemente più tranquillo, è in realtà un quadro inquietante, che ripropone il tema del mistero e dell' ignoto.

Fa pensare un po' a Füssli, invece, l'opera "'Tentazione", carica di tensione, in cui un démone alato appare dietro una figura di donna piegata su se stessa.

Ogni particolare è molto curato e contribuisce a rendere più crepuscolare l'atmosfera della pittura di Scoppitto, a renderla più decadente, in un trionfo dell'allegoria e della metafora.

Affiorano un po' dovunque gli stessi elementi inquietanti, espressione di una tormentata ricerca di verità esistenziali, lambite da inevitabili zone d'ombra, originate dal dubbio e dal mistero.

I rapporti fra le figure e fra le figure e le cose fanno intravedere, oltre il rigore delle forme, il filo nascosto di una schietta poesia.

ILARIA GALLI